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CERIPNEWS-PRIMO
PIANO–XX–29-07-2020/09:00
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In arrivo
50 mila docenti in più |
OO.SS.-MI in settimana firmano il protocollo per la sicurezza del nuovo
anno |
da ItaliaOggi
Alessandra Ricciardi
Fine
luglio di fuoco. A giorni, secondo quanto risulta a ItaliaOggi, il ministro
dell’istruzione, Lucia Azzolina, firmerà l’ordinanza per l’assunzione in via
straordinaria, e da ogni graduatoria disponibile, di un contingente aggiuntivo
di docenti e personale ausiliario per garantire la riaperture delle scuole causa
emergenza Covid: dovrebbero essere circa 50 mila unità in più da impegnare solo
per il prossimo anno. Costo, un miliardo di euro, quello già stanziato con il Dl
Rilancio. Un altro miliardo, promesso dal premier Giuseppe Conte, dovrebbe
arrivare con lo scostamento di Bilancio. Se sarà anche esso impegnato per
assumere altri supplenti lo si vedrà nelle prossime settimane. In queste ore
intanto dovrebbe arrivare l’autorizzazione dal ministero dell’economia per le
assunzioni a tempo indeterminato: la richiesta del ministero dell’istruzione è
per 80 mila docenti da immettere in ruolo, attraverso il ricorso alle
graduatorie e alle successive call veloci, così da coprire i vuoti in organico
di diritto.
Intanto
sindacati e vertici del ministero si rivedranno in settimana per firmare il
protocollo per la sicurezza del nuovo anno: ancora in via di definizione alcuni
punti critici, come la misurazione della temperatura ai prof in entrata, che per
tutti gli altri dipendenti della pa è obbligatoria e che nelle scuole potrebbe
non esserlo. La bozza di protocollo prevede «l’individuazione in tutte le scuole
del medico competente che effettui il servizio di sorveglianza sanitaria». E
ancora test sierologici per tutto il personale e a campione per gli studenti.
Sarà obbligatoria per tutti a scuola l’uso della mascherina.
Resta il
nodo dei trasporti: ingressi scaglionati, necessari per evitare gli
assembramenti, richiedono anche una revisione e un potenziamento dei servizi
pubblici di trasporto, ad oggi in crisi a causa del crollo degli utenti. Un
tavolo ad hoc dovrà essere istituito con le regioni e con il ministero dei
trasporti. Una corsa contro il tempo insomma perché tutto sia pronto, non solo
banchi singoli e aule adeguate per garantire il distanziamento, per il rientro a
scuola il 14 di settembre prossimo di circa 7 milioni di studenti. Sulle
modalità di riapertura della scuola oggi la Azzolina terrà l’informativa alla
Camera.
Tornando all’organico per l’emergenza Covid, l’ordinanza messa a punto dai
vertici di Viale Trastevere prevede i criteri di riparto delle risorse
direttamente agli Uffici scolastici regionali. Gli Usr dunque non riceveranno
unità di personale, ma un «borsino» ad hoc a cui attingere, fondi di cui ognuno
degli Uffici disporrà per dare risposta alle esigenze delle scuole. Risorse che
saranno assegnate calibrando il numero di alunni iscritti con le esigenze
espresse dalle scuole. |
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CERIPNEWS-PRIMO
PIANO–XX–27-07-2020/09:00
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Attività di recupero dal 1° settembre: mission quasi impossibile |
Al Ministero continuano ad ostentare sicurezza
sia su questa che sulle altre criticità
|
Ormai è
sicuro, le
lezioni del nuovo anno scolastico avranno inizio il 14 settembre.
Nell’ordinanza alla firma della Ministra viene precisato anche che a partire
dal 1° settembre prenderanno avvio le attività didattiche di recupero indirizzate
soprattutto agli studenti che hanno avuto difficoltà nel corso dell’anno che si
sta concludendo.
Nel concreto i giorni disponibili per il recupero sono pochi, meno di una decina
e non è neppure detto che si possano avviare le attività già il 1° settembre
perché è molto probabile che le scuole avranno bisogno anche di almeno un paio
di giorni per progettare, organizzare e calendarizzare le attività.
Si parla di collegi dei docenti convocati anche a fine agosto per poter essere
pronti il prima possibile, ma ci sono anche le difficoltà legate alla presenza
dei docenti.
Nel
concreto a inizio settembre si potrà fare conto solamente sui docenti di ruolo,
tenendo tuttavia conto che prima del 14 non dappertutto si saranno concluse
tutte le operazioni della mobilità.
Neppure si potrà contare sui nuovi assunti che potrebbero arrivare addirittura
ben oltre il 14.
Ovviamente c’è anche da considerare che, comunque, il 1° settembre in molte
scuole ci saranno cantieri aperti per l’adeguamento dei locali o per la
sistemazione dei nuovi arredi (le stesse aziende che dovranno consegnare i
banchi monoposto – sempre ammesso che l’operazione vada in porto – avranno tempo
fino al 7 settembre).
Allo stato attuale delle cose, insomma, sembra proprio che le iniziative
didattiche per il recupero degli studenti potrebbero rimanere sulla carta in non
poche situazioni.
Al Ministero continuano ad ostentare sicurezza sia su questa che sulle altre
criticità. Non resta che aspettare qualche settimana per capire come davvero
andranno le cose. |
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PIANO–XX–24-07-2020/09:00 |
Manovra estiva, fondi anche per la scuola |
1
miliardo di euro per la riapertura a settembre |
Sale a 25 miliardi l’entità della manovra estiva che il governo è pronto a
varare ad agosto. La misura riguarda anche la scuola.
Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera a una richiesta di deficit
aggiuntivo che porterà il livello dell’indebitamento netto dal 10,4% all’11,9%,
mentre il debito salirà dal 155,7% al 157,6%. |
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PIANO–XX–22-07-2020/09:00 |
Gara per 3 milioni di pezzi |
Il Commissario straordinario per l’emergenza Domenico Arcuri ha
indetto la
gara pubblica europea per l’acquisto di un massimo di tre milioni di
banchi monoposto anti-Covid ritenuti indispensabili per mantenere il
distanziamento fisico e consentire così la riapertura delle scuole in presenza a
settembre. La
gara prevede la fornitura fino a 1,5 milioni di banchi monouso tradizionali e
fino a 1,5 milioni di banchi di tipo più innovativo.
Il bando contiene i criteri sulla base dei quali le offerte saranno valutate
secondo una procedura “concorrenziale, trasparente e accelerata”. |
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CERIPNEWS-PRIMO
PIANO–XX–17-07-2020/09:00
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Ritorno a scuola e
capienza dell’aula. Decide il Responsabile del Servizio di Prevenzione e
Protezione |
Interessante articolo della testata TuttoscuolA.com |
“””
Anche nel mondo della scuola c’è un professionista che può mettere fine al contrasto
interpretativo sulla capienza dell’aula. È il Responsabile
del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP).
L’art. 33 del d.lgs. 81/2009 sulla sicurezza prevede
che questo professionista (un architetto, un ingegnere o, comunque un tecnico
con i requisiti specifici), scelto dal
dirigente scolastico, svolga compiti specifici, tra cui i seguenti:
·
individuazione dei fattori di rischio, alla
valutazione dei rischi e all’individuazione delle misure per la sicurezza e la
salubrità degli ambienti di lavoro, nel rispetto della normativa vigente sulla
base della specifica conoscenza dell’organizzazione aziendale;
·
elaborare, per quanto di competenza, le
misure preventive e protettive e i sistemi di controllo di tali misure;
·
elaborare le procedure di sicurezza per le
varie attività aziendali;
In particolare è
stato l’RSPP a stendere, a suo tempo, la planimetria della scuola per ciascun
locale presente, aule comprese, trasmettendole anche agli uffici
tecnici comunali o provinciali.
Di fronte alla mutata situazione determinata dalle misure
di distanziamento spetta ancora un volta a questo professionista certificare
la capienza dei locali in conformità a quanto stabilito dal CTS.
Il suo
intervento si renderebbe necessario nel caso mancasse o non funzionasse il
cruscotto informativo di cui parla il Piano Scuola.
Diversamente, nei casi di contrasto interpretativo
tra uffici dell’amministrazione scolastica e istituzione scolastica
relativamente alle capienze delle aule, sarà l’RSPP a decidere, certificandone
la nuova conformità.
Spetterà a lui decidere, tra l’altro, se la capienza
va definita con riferimento alla situazione statica dell’aula oppure la
situazione dinamica (spazi per la mobilità interna).
Non sarà cosa di poco conto, in quanto tra l’una e
l’altra modalità di calcolo c’è una differenza di minor capienza pari a un
quarto. Una differenza che potrebbe determinare l’incapienza dell’aula con
conseguente suddivisione della classe in gruppi.
In tal caso si dovrebbe integrare l’organico
oppure ridurre il tempo scuola.
“”” |
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CERIPNEWS-PRIMO
PIANO–XX–15-07-2020/09:00 |
ANCoDiS: impossibile governare
la scuola senza i collaboratori dei Ds e le figure di sistema
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Comunicato stampa del 11/7/2020 |
“”” Leggere dichiarazioni da parte di un esponente di un partito di maggioranza
che riconosce l’importante lavoro svolto dai DS nella gestione dell’emergenza ed
in quella relativa alla progettazione ed organizzazione del prossimo anno
scolastico senza dare alcun onore e merito a chi è stato e sta al fianco del DS
– anche in questo periodo di vacanza - fa male e ci induce a prendere una
posizione fondata su una indiscutibile verità: senza i Collaboratori dei DS e le
Figure di sistema tutto sarebbe stato e sarà impossibile!
Lo affermiamo da tre anni ed oggi ancora di più: i Collaboratori dei DS hanno
una loro identità professionale dichiarata e riconosciuta in tutte le scuole che
completa, qualifica ed integra quella del docente curriculare.
(…)
In Italia, purtroppo, il middle management scolastico non ha un suo
specifico riconoscimento contrattuale, anche se di fatto svolge una funzione
chiave in tutte le Istituzioni scolastiche autonome.
Occorre semplicemente farlo emergere e portarlo all’attenzione di chi ha l’onere
di prendere le decisioni di ordine giuridico e contrattuale, poiché sembra non
meritevole di alcuna forma di attenzione.
E’ il tempo della valorizzazione di figure di governance vitali per la scuola
dell’autonomia: l’istituzione stabile e definita di un livello intermedio e di
un vicedirigente con specifiche funzioni e poteri gerarchicamente definiti,
formalmente strutturata in procedure di reclutamento connesse a processi di
formazione, disciplinata nel CCNL di riferimento, rappresenta un necessario
ammodernamento del sistema scolastico italiano.
Riconoscere contrattualmente le figure professionali di governance scolastica al
fianco del DS e del DSGA significa dare valore ad importanti risorse ed alla
loro professionalità che si caratterizza per competenze tecnico-organizzative,
di coordinamento, didattiche e metadidattiche, gestionali, relazionali e di
conduzione di gruppi di lavoro.
Ancodis annuncia che - se non saranno dati meritata attenzione al ruolo e giusto
riconoscimento contrattuale al lavoro svolto per l’intero anno solare da parte
dei Collaboratori del Ds e delle Figure di sistema impegnati a diverso titolo
nella governance delle loro scuole – sarà attivata ogni forma di protesta fino
all’astensione dal servizio nelle prossime settimane fruendo pienamente delle
ferie contrattualmente previste (spesso non fruite totalmente)
Non è più il tempo di negare queste verità che forse qualcuno vuol continuare a
nascondere! “”” |
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CERIPNEWS-PRIMO
PIANO–XX–08-07-2020/09:00 |
Personale, finanziamenti e didattica in presenza |
Le
modifiche al Dl Rilancio su scuola e università
|
da Il Sole 24 Ore
di
Amedeo Di Filippo
Diverse
le novità apportate al Dl “Rilancio” dopo il passaggio in commissione Bilancio
alla Camera.
Scuole di specializzazione
L’articolo 5-ter istituisce, a decorrere dall’anno accademico 2021/2022, la
scuola di specializzazione in medicina e cure palliative, cui possono accedere i
laureati in medicina e chirurgia. Profili specialistici, obiettivi formativi e
relativi percorsi didattici funzionali al conseguimento delle necessarie
conoscenze culturali e abilità professionali sono demandati ad apposito decreto
del Ministro dell’università, che dovrà anche introdurre il corso nell’ambito
delle scuole di specializzazione in pediatria.
L’articolo 236, comma 3-bis, dispone l’equipollenza dei diplomi di
specializzazione in musicoterapia, ottenuti al termine dei corsi biennali
sperimentali, ai diplomi accademici di secondo livello rilasciati dalle
istituzioni Afam.
Ulteriore novità è all’articolo 238-bis, che riconfigura il Centro alti studi
per la Difesa in “Scuola superiore ad ordinamento speciale della Difesa di alta
qualificazione e di ricerca nel campo delle scienze della difesa e della
sicurezza”. La finalità è quella di sviluppare percorsi formativi che
favoriscono l’integrazione interdisciplinare fra mondo accademico nazionale e
ricerca nel settore della Difesa e integrare il sistema della formazione
universitaria, post universitaria e della ricerca a sostegno del rilancio e di
un più armonico sviluppo dei settori produttivi strategici dell’industria
nazionale.
Finanziamenti
Il comma 1-bis introdotto all’articolo 29 destina 160 milioni di euro alle
locazioni di immobili abitativi degli studenti fuori sede con Isee non superiore
a 15 mila euro, tramite rimborso, nel limite complessivo di 20 milioni per il
2020, del canone dei contratti di locazione stipulati da studenti residenti in
luogo diverso rispetto a quello dove è ubicato l’immobile locato, per tutto il
periodo dello stato di emergenza. Rinviate ad apposito decreto le modalità
attuative, che devono prevedere l’incumulabilità con altre forme di sostegno al
diritto allo studio. Altri 3 milioni sono destinati dall’articolo 217-bis a
sostenere le attività sportive universitarie e la gestione delle strutture e
degli impianti per la pratica dello sport nelle università danneggiate
dall’emergenza epidemiologica.
Didattica in presenza
L’articolo 231-bis affida ad una ordinanza del ministro dell’Istruzione l’onere
di adottare, «anche in deroga alle disposizioni vigenti», misure volte ad
autorizzare i dirigenti degli Usr a:
a) derogare al numero minimo e massimo di alunni per classe previsto dal Dpr
81/2009;
b) attivare ulteriori posti di incarichi temporanei di personale docente e Ata a
tempo determinato dalla data di inizio delle lezioni o dalla presa di servizio
fino al termine delle lezioni, non disponibili per le assegnazioni e le
utilizzazioni di durata temporanea, con risoluzione per giusta causa in caso di
sospensione dell’attività in presenza senza diritto ad alcun indennizzo;
c) prevedere la conclusione degli scrutini entro il termine delle lezioni.
Personale
All’articolo 230 è stato inserito il comma 2-ter che per i 11.263 collaboratori
scolastici dipendenti delle imprese titolari di contratti per lo svolgimento di
servizi di pulizia e ausiliari, assunti con la procedura di cui all’articolo 58,
comma 5-ter, del Dl 69/2013 e che siano a tempo parziale, prevede la stipula di
un contratto aggiuntivo fino al prossimo 31 dicembre, a completamento
dell’orario di servizio presso la sede di titolarità.
Novità
anche per l’ottimale utilizzo della strumentazione informativa e per il supporto
all’utilizzo delle piattaforme multimediali per la didattica: l’articolo 230-bis
autorizza le istituzioni scolastiche, per i mesi da settembre a dicembre 2020, a
sottoscrivere contratti con assistenti tecnici nel limite complessivo di 1.000
unità. Sarà un apposito decreto a definirne la ripartizione conto del numero
degli studenti di ciascun istituto scolastico.
Viene
inoltre disposta la proroga dei contratti a tempo determinato degli incarichi di
livello dirigenziale non generale per le funzioni ispettive nelle more
dell’espletamento del concorso pubblico per il reclutamento, a decorrere da
gennaio 2021, di 59 dirigenti tecnici e, a decorrere dal 2023, di ulteriori 87
unità. La durata massima della proroga è fissata al 31 dicembre 2021.
Viene infine istituito nello stato di previsione del ministero dell’Istruzione
un fondo di 13,1 milioni di euro da destinare alla copertura delle maggiori
spese sostenute negli anni scolastici 2017/2018 e 2018/2019 in conseguenza dell’ultrattività
riconosciuta ai contratti collettivi regionali relativi all’anno scolastico
2016/2017, al fine di evitare la ripetizione di somme già erogate in favore dei
dirigenti scolastici. Si è così dato seguito all’intesa siglata il 29 ottobre
2019 con cui il Miur si è impegnato a rifinanziare il Fun a fronte di una
possibile riduzione della retribuzione pro-capite di posizione variabile e di
risultato, dovuta all’incremento del numero di dirigenti scolastici in servizio
conseguente alla conclusione del concorso bandito nel 2017. |
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CERIPNEWS-PRIMO
PIANO–XX–06/07/-020/09:00
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Il testo del dl Rilancio per la scuola |
Classi con 15 alunni e aumento degli organici |
Approvato in V commissione Bilancio alla Camera il testo del dl Rilancio. Oggi
il testo passa all’esame dell’Aula e poi il voto di fiducia. All’interno anche
interventi che riguardano la scuola come riportato dalla testata OrizzonteScuola
(www.orizzontescuola.it
).
Classi con 15 alunni
Un emendamento approvato in V Commissione
bilancio prevede che, in deroga al limite minimo di alunni, le classi delle
elementari potranno avere anche meno di 15 bambini. La deroga al limite potrà
avvenire anche negli altri ordini e gradi di istruzione.
Le modifiche sono strettamente collegate alle indicazioni delle Linee
guida sulle modalità di rientro a
settembre.
Aumento organici
Un altro emendamento approvato consente,
sempre nel contesto dell’emergenza sanitaria, un aumento di incarichi temporanei
sia per i docenti sia per il personale Ata, Si tratta di contratti a tempo che,
cesserebbero, in caso di stop alle lezioni in presenza a seguito dell’acuirsi
della diffusione del Covid. |
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CERIPNEWS-PRIMO
PIANO-XX–03/07/2020-09:00 |
Fuga
dalle scuole paritarie: un quarto degli studenti a rischio «esodo» verso
le statali |
A rischio
il sistema 0-6 anni
|
da Il
Sole 24 Ore
di
Claudio Tucci
""" Tra
probabili chiusure e difficoltà economiche delle famiglie circa 200mila studenti
rischiano l’esodo forzato verso le scuole pubbliche. Pd e Iv in pressing: subito
nuovi fondi
Tra
probabili chiusure di istituti paritari e difficoltà economiche delle famiglie,
già da aprile in ritardo con il pagamento delle rette, molti studenti in età
d’obbligo scolastico rischiano un esodo “forzato” verso le scuole pubbliche. Le
primissime stime hanno fatto accendere una spia rossa all’interno del governo,
in primis nel Pd: un ragazzo su quattro, vale a dire circa 200mila studenti, non
potendo più frequentare una scuola paritaria, si potrebbero riversare sul
sistema pubblico. Non solo. Ci sarebbero poi migliaia di lavoratori che
perderebbero il posto.
A
rischio il sistema 0-6
Per quanto riguarda la fascia 0/6, la
situazione, addirittura, rischia di essere esplosiva, ha evidenziato, nei giorni
scorsi, la responsabile scuola dei Dem, Camilla Sgambato, perché più del 50% dei
servizi sono offerti da scuole paritarie, private o gestite dal terzo settore.
«Vogliamo far collassare il sistema integrato da 0 a 6 anni?», si chiedono in
molti, anche all’esterno del partito democratico.
I
numeri
Il tema è estremamente delicato, ed è bene partire dai numeri per rendersene
conto. Le scuole paritarie in Italia, secondo gli ultimi dati del ministero
dell’Istruzione, sono 12.564 (contro le 40mila statali) e accolgono 866.805
studenti (a fronte dei 7,5 milioni iscritti al pubblico): la fetta principale,
524.031, sono, come detto, nel segmento della scuola dell’infanzia (compresi
asili e materne). Il settore impiega circa 160mila unità di personale alle
dipendenze, tra docenti (90mila) e tecnici-amministrativi (70mila) e tutto
sommato ha retto al grande “esodo” di insegnanti che hanno colto al volo le
varie tornate di stabilizzazioni iniziate nel 2015/2016, optando per il posto
fisso negli istituti statali.
I
fondi
Il finanziamento al mondo delle paritarie negli anni è salito, per effetto degli
interventi spinti dall’ex sottosegretario, oggi deputato Iv, Gabriele Toccafondi.
Il contributo pubblico ora ammonta a 512,7 milioni annui; a cui si aggiungono i
35,9 milioni previsti per inserire gli studenti con disabilità (gli ultimi dati
indicano circa 12mila alunni). Le rette a carico delle famiglie oscillano dai
2mila ai 4-5mila euro, suddivise in 10 mensilità, a seconda del grado di
istruzione; ma è prevista una detrazione, al pari delle scuole statali, del 19%
fino a 800 euro di spese. Dopo una sostanziale dimenticanza nel decreto Marzo,
nel dl Rilancio è stato previsto un finanziamento ad hoc per le paritarie di 120
milioni.
La trattativa per nuovi fondi
Ma occorrono risorse aggiuntive per scongiurare le difficoltà a settembre.
«Se non si stanziano ora le risorse necessarie, lo Stato dovrà garantire almeno
2 miliardi di risorse aggiuntive in più – ha detto Sgambato -. Le paritarie
svolgono un servizio pubblico, caratterizzato da un progetto educativo e da un
programma, permettendo al bilancio dello Stato un risparmio annuale di circa
7mila euro ad alunno». Sulla stessa lunghezza d’onda Iv: «Servono nuove risorse,
soprattutto per aiutare le famiglie a sostenere le rette – ha aggiunto l’ex
sottosegretario, ora capogruppo Iv in commissione Cultura della Camera, Gabriele
Toccafondi -. Poi, c’è bisogno di rafforzare le attuali detrazioni. La scuola
non può permettersi di far scomparire gli istituti paritari». La trattativa per
finanziamenti aggiuntivi dovrebbe entrare nel vivo nei prossimi giorni. L’unico
partito di maggioranza ancora freddo è il M5S. """ |
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PIANO–XX–29/06/2020-09:00 |
Si torna
a scuola. “Tutti a un metro” |
Ma non c’è
posto per 1 alunno su 7 - Il parere delle OO.SS.
|
da la Repubblica
Valeria Strambi
La scuola
riparte il 14 settembre, senza pannelli di plexiglas a separare gli studenti, ma
con le regole del distanziamento sociale. La ministra dell’Istruzione, Lucia
Azzolina, e il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, hanno presentato il
testo delle Linee guida per la ripresa che ha avuto il via libera, ieri
pomeriggio, dalle Regioni e dagli Enti locali. Le linee guida sono
immediatamente operative e verranno diramate alle istituzioni scolastiche. Ecco
i punti principali del testo.
Gli spazi: aule nelle
palestre e gazebo in giardino
Dovrà
essere garantita la distanza di un metro tra gli studenti. Non da banco a banco,
come inizialmente prospettato, ma da bocca a bocca. Questo permetterà di
recuperare un bel po’ di spazio e di sistemare gran parte delle classi nella
propria aula, anche se è stato calcolato che almeno il 15% degli alunni, circa
un milione di giovani, resterà comunque fuori. A disposizione degli istituti
sarà messo il “cruscotto delle scuole”, un sistema informatizzato presente
nell’Anagrafe scolastica del ministero che segnalerà in rosso le stanze troppo
piccole per accogliere tutti gli studenti. Le scuole, per recuperare spazi,
potranno fare interventi di edilizia leggera, riadattare palestre e laboratori,
trasportare panche e tavoli in giardino allestendo tensostrutture o gazebi. Un
grosso aiuto dovrà arrivare dagli enti locali che potranno mettere a
disposizione locali e strutture esterne, anche in cinema e teatri.
La didattica: lezioni via
computer solo alle superiori
La
didattica a distanza ci sarà ancora, ma solo alle superiori e come misura da
alternare alle lezioni in presenza. Le classi numerose potranno essere divise in
gruppi e fare a turni. Ogni gruppo non dovrà essere necessariamente formato da
compagni di classe, potranno esserci anche studenti di età diverse. I presidi
avranno il compito di decidere come redistribuire il tempo scuola e come gestire
gli insegnanti, valutando se accorpare alcune materie o incoraggiare
l’insegnamento delle discipline in maniera trasversale. Ai ragazzi disabili
dovrà essere garantita comunque la didattica in presenza. Confermati i “Patti di
comunità” con associazioni ed enti del terzo settore. Tutte le attività, dallo
sport alla musica, non potranno però prescindere dalla presenza degli
insegnanti. Le nuove figure saranno un arricchimento, ma non potranno operare
senza la presenza dei docenti o a scuole chiuse.
La sicurezza: sulle
mascherine si decide ad agosto
Slitta la
decisione sulla mascherina per gli studenti. A stabilire se andrà indossata
anche in classe o solo in corridoio e negli spazi comuni sarà il Comitato
tecnico scientifico. Le Regioni hanno insistito perché gli esperti si pronuncino
due settimane prima dell’inizio delle scuole, in base al quadro epidemiologico.
Quanto a test sierologici e tamponi per alunni e personale, ancora niente di
certo. «È probabile che saranno i territori a offrire questa possibilità»
chiarisce Cristina Grieco, l’assessora toscana alla Scuola. I dipartimenti di
prevenzione della Asl faranno i test e seguiranno i vari istituti dal punto di
vista sanitario. Ufficiale è invece l’aumento degli organici, tra insegnanti e
personale Ata. Non solo le Regioni riavranno le cattedre tagliate quest’anno, ma
saranno previsti “organici dell’emergenza” da assegnare in base alle esigenze.
Entreranno fino a 50mila persone.
Gli orari: ingressi
scaglionati ma niente più sabato
Punto
critico restano i trasporti. Sarà attivato un tavolo ad hoc con ministero ed
enti locali per stilare un piano sulla gestione degli spostamenti degli studenti
ed eventualmente prevedere flotte di pulmini in più. Per evitare gli
assembramenti e facilitare le famiglie, le scuole, che riapriranno il 14
settembre, dovranno scaglionare gli orari di ingresso e uscita. Nelle grandi
città, gli istituti superiori saranno chiamati a programmare le entrate fuori
dagli orari di punta, il che significa che si potrà andare in classe più tardi.
Le lezioni il sabato, che nella bozza delle linee guida erano obbligatorie,
potranno essere fatte a discrezione dei presidi. Capitolo a parte per le mense,
che dovranno essere garantite. Per il pranzo, se gli spazi fossero piccoli per
ospitare tutti, saranno organizzati dei turni. In extremis sarà consentito anche
il pasto in classe, con igienizzazione dei banchi e menu semplificato.
Scuola materna: maestri con
la visiera e si può stare vicini
Nessuna
distanza obbligatoria di un metro e no alla mascherina per i bimbi che
frequentano le scuole dell’infanzia. Gli ambienti e gli oggetti per giocare
(vietato portarli da casa) dovranno essere igienizzati molto spesso, ma gli
alunni avranno comunque la possibilità di toccarsi, interagire e stare vicini.
Alle maestre sarà consentito indossare visiere, ma dovranno essere sempre ben
riconoscibili in volto. I gruppi degli alunni saranno fissi, composti sempre
dagli stessi bambini, come gli insegnanti. Gli spazi delle scuole, dalle aule ai
laboratori ai corridoi, dovranno essere riorganizzati proprio per consentire a
ogni gruppetto di avere il proprio angolo, da cambiare soltanto dopo la
sanificazione. Incoraggiato il più possibile l’uso di giardini e spazi esterni.
La colazione e la merenda si faranno in classe e gli orari per le entrate e le
uscite dovranno essere scaglionati.
= = = = = =
Piano Scuola:
il parere delle OO.SS.
Il
commento dl Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola
“Finalmente e con gravissimo ritardo la Ministra
Azzolina e il Governo sembrano aver cominciato a comprendere quel che stiamo
predicando da mesi – ha detto FLC
CGIL – : la
scuola, per ripartire, ha bisogno di investimenti, di risorse nuove per
garantire spazi, organico, tempo scuola e scongiurare il ricorso alla didattica
a distanza. Alla necessità di
investimenti d’altronde, hanno sempre fatto riferimento in questi mesi segnati
dall’emergenza sanitaria, le regioni, i comuni, il Comitato tecnico scientifico
e la stessa task force ministeriale. L’ulteriore
miliardo di euro che il Governo ha intenzione di stanziare è dunque un passo
avanti. Dobbiamo avere tuttavia il
senso delle proporzioni: è un passo nella giusta direzione ma non basta”.
“Bene ha fatto il Governo a dare ascolto alle
preoccupazioni e alle proteste del mondo della scuola – ha dichiarato
Pino Turi, Uil Scuola. Quello
assunto è un
impegno annunciato, che andrà
trasformato in atti concreti. Settembre è già oggi. I tempi sono strettissimi e
non si può aspettare il Recovery Fund che può servire per un progetto
complessivo. Oggi vanno usati subito i fondi del Mes che sono pronti. Vanno
utilizzati immediatamente anche per l’adeguamento del personale docente e Ata.
La decisione di oggi sembra andare nella direzione che abbiamo sollecitato, in
ogni forma, nei mesi scorsi. Serve unità. Il punto fondamentale è ricostruire un
clima di condivisione nella scuola, serve il coinvolgimento del personale. Su
questo fronte, ci aspettiamo un
approccio diverso anche da parte della Ministra”.
“Il Documento presentato in sede di Conferenza Unificata rappresenta una
cornice generale che dove essere tuttavia integrata e
precisata mediante un Protocollo con le parti sociali – ha commentato invece Maddalena
Gissi, Cisl Scuola – . Il Protocollo deve fornire indicazioni operative
ed applicative delle misure previste nel Documento, nel quadro normativo e
contrattuale vigente. In tutta evidenza, rimangono infatti ancora insoluti molti
aspetti tecnici e gestionali, soprattutto rispetto all’interpretazione delle
misure di distanziamento, dei finanziamenti necessari e dei ruoli e delle
competenze dei diversi livelli decisionali” |
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PIANO–XX–24/06/2020-09:00 |
Quale scuola a settembre? |
Attesa per le Linee guida |
Attesa per le Linee guida per il ritorno a scuola e intanto si parla sempre più
con insistenza di riduzione dell’orario di lezione anche perché risulta del
tutto inattuabile il distanziamento ipotizzato e l’assenza di spazi alternativi
per il ritorno a scuola a regime.
Proprio l’assenza degli spazi alternativi rievoca la didattica a distanza,
mentre anche il mondo politico comincia a parlare di scuola settembrina.
Sull’argomento è intervenuto Gabriele Toccafondi di Italia Viva secondo il quale
il distanziamento nelle scuole deve essere ragionevole e “le Linee guida del Cts
del 28 maggio vanno pertanto modificate in un atto di responsabilità politico.
Dunque in questo caso del Ministero”. Dopo tutto aggiunge l’esponente politico
“perché in un Paese in cui ormai è consentito fare tutto, tra tre mesi l’unico
luogo in cui mantenere il distanziamento deve essere la scuola?” |
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PIANO–XX–22/06/2020-09:00 |
Scuola, Ocse-Pisa: insegnanti italiani in ritardo sulla
tecnologia |
I dati
dell’indagine 2018 si riferiscono a una platea di ragazzi di 15 anni |
da
la Repubblica
Corrado Zunino
ROMA – Ocse-Pisa,
il Programma pubblico internazionale che
si occupa di verificare lo stato dell’arte dell’educazione scolastica nel mondo,
spiega che gli studenti italiani hanno ricevuto sapere
a distanza nella media con quello dei 79
Paesi (industrializzati e no) presi in considerazione, ma che, invece, i docenti
italiani hanno un serio ritardo sul mezzo digitale, sulle lezioni da impartire,
sulla loro capacità di cambiare didattica nel momenti in cui si passa dalla
presenza in classe al remoto (la stanza dei loro alunni).Il Covid, dice
Ocse-Pisa, ha raggiunto oltre 140 nazioni (i siti di controllo quotidiano del
contagio ne contano 215) e la risposta alla pandemia è stata, per molti
governi, la
chiusura delle scuole. L’impostazione
dell’istituto è questa: la didattica a distanza offre opportunità inedite alla
diffusione e all’apprendimento della scienza, “la tecnologia può consentire a
insegnanti e studenti di accedere a materiali specialistici ben oltre i libri di
testo, materiali che ci insegnano non solo la scienza, ma possono
simultaneamente osservare il modo in cui studiamo e impariamo la scienza”.
Servono, per tutto questo, “insegnanti brillanti”.
I dati,
che sono quelli dell’indagine 2018 e si riferiscono a una platea di ragazzi di
15 anni (da noi frequentano la seconda superiore), dicono che sulla preparazione
digitale c’è un grande lavoro da fare. A fronte di un solo studente su nove che
a quell’età sa distinguere i fatti dalle opinioni, c’è ancora bisogno di una
guida salda al vertice della classe: l’insegnante.
Europa in ritardo
Secondo
i rilevamenti, che sono affidati in tutti i Paesi ai giudizi dei dirigenti
scolastici, l’Italia è al 72° posto (su 79) per le competenze tecnologiche dei
propri insegnanti. Metà esatta del corpo docente (che è formato da ottocentomila
tra maestri e professori) le ha, metà non le ha. Non c’è differenza, di fronte a
questa domanda, tra scuole svantaggiate o avvantaggiate.
La media
Ocse (36 Paesi industrializzati dei 79 presi in considerazione) è vicina al 65
per cento. Diversi Paesi europei – Germania, Francia e Spagna, in ordine – sono
al di sotto di questa media, ma hanno comunque risultati migliori dell’Italia.
Guida la classifica di “percezione” (la percezione dei presidi) la Cina, dove il
92 per cento dei docenti ha sufficienti competenze digitali da trasferire ai
discenti. I Paesi dell’Estremo Oriente guidano il ranking e hanno
risposte di alto livello anche diversi dell’Est Europa. Sotto l’Italia, 72esima
appunto, ci sono tra gli altri la Finlandia, considerata da sempre una delle
nazioni con la migliore scuola al mondo e, ultimo, il Giappone.
I presidi: “I mezzi digitali ci sono”
L’Italia
è al di sotto della media Ocse, ma qui non in maniera forte, nella voce “tempo a
disposizione degli insegnanti per preparare lezioni digitali”: siamo 57esimi e
il blocco docente che riesce in questo compito non raggiunge il 60 per cento.
Nonostante il ritardo, i dirigenti italiani ritengono che, tutto sommato,
maestri e professori del nostro Paese abbiano “risorse professionali efficaci
per imparare ad utilizzare i dispositivi digitali”. Ne è convinto il 75 per
cento dei presidi (siamo al 25° posto). I docenti italiani sono vicini alla
media Ocse, inoltre, per gli incentivi a disposizione per integrare i
dispositivi digitali. E alla domanda se l’Italia dispone di personale tecnico
qualificato, riprecipitiamo nelle zone basse dei grafici dell’indagine:
sessantesimi, con l’asticella appena sopra il 40 per cento.
Questa
situazione di ritardo tecnologico della docenza avviene mentre, parallelamente,
gli studenti, in questo caso quindicenni, hanno computer nel loro corredo (il 90
per cento), dispongono nella media di posti tranquilli dove studiare (oltre il
90 per cento), hanno connessione (sfiorano il 100 per cento).
L’analisi è di questi giorni, ma si basa su dati di due anni fa. E’ certo che
l’obbligo di clausura trimestrale per i nostri ragazzi abbia
spinto in avanti, per necessità, le
competenze e le qualità digitali dei docenti italiani. Si avverte adesso, con
l’emergenza che si va spegnendo, la necessità di un lavoro più strutturale in
questo campo. |
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PIANO–XX–17/06/2020-09:00 |
A proposito
di elezioni regionali
|
da La Stampa
Chiara
Saraceno
Iniziare le lezioni il 14 settembre per poi interromperle subito per consentire
lo svolgimento delle elezioni regionali, oppure rimandare l’inizio delle lezioni
a dopo le elezioni.
Questa sembra essere l’unica alternativa possibile alla ministra
dell’Istruzione, ma anche alle regioni. Sembra assurdo, ma è così. A nessuno
sembra venire in mente che l’unica alternativa ragionevole è collocare i seggi
elettorali in spazi diversi dagli edifici scolastici, come per altro avviene in
molti altri Paesi, tanto più che, per rispondere alle esigenze di distanziamento
fisico poste dalla pandemia, si stanno già cercando spazi esterni alle scuole
per distribuirvi studenti e attività educative. Si può fare lo stesso per i
tre-quattro giorni necessari per la preparazione dei seggi, l’espletamento delle
votazioni, la sanificazione e ripristino dei locali, senza entrare nelle scuole
e interromperne le attività. Sarebbe una scelta ragionevole sempre, ma ancora
più quest’anno, dopo che le scuole sono rimaste chiuse per oltre due mesi a
causa della pandemia, sostituite dalla didattica a distanza e poi dalla lunga
interruzione estiva.
Gli effetti sul piano cognitivo, relazionale, emotivo, di questo lungo
distanziamento fisico tra la scuola e i suoi allievi, tra le lezioni e la
quotidianità delle relazioni in presenza, con le loro gioie, difficoltà,
conflitti, sono ancora da studiare sistematicamente. Ma se ne conoscono già
alcune conseguenze negative in termini di aumento delle diseguaglianze e dei
rischi di dispersione scolastica. Per questo sarebbe opportuno non aspettare il
1° di settembre per riaprire le aule a chi deve recuperare i cosiddetti
“debiti”, ed invece soddisfare i crediti maturati dagli studenti nei confronti
della scuola in questi mesi, aprendole durante l’estate per offrire attività di
recupero, ricostruire relazioni di fiducia, dimostrare che la scuola è degli e
con gli studenti.
In ogni caso, è assolutamente indispensabile che l’avvio dell’anno scolastico
avvenga in modo ordinato, con i tempi e ritmi necessari per elaborare insieme la
rottura di questi mesi, i cambiamenti che ha effettuato in ciascuno, oltre ad
abituarsi alla nuova organizzazione richiesta dal contrasto alla pandemia. Non
si può confondere la regolarità di una data di inizio con la regolarità di un
processo. Occorre rendersi conto che sia ritardare a dopo le elezioni, sia
iniziare per poi interrompersi a causa di queste ultime, manderebbe un ennesimo
messaggio agli studenti e alle loro famiglie che i diritti dei bambini e
ragazzi/e sono sempre secondari rispetto ad altre priorità, e che la scuola
stessa non è una priorità. È un messaggio, purtroppo, mandato e ricevuto forte e
chiaro in questi mesi, quando i diritti e bisogni, educativi ma non solo, dei
bambini/e e adolescenti sono stati sistematicamente ignorati o sottovalutati,
quando alla scuola sono state allocate meno risorse che all’ennesimo salvataggio
di Alitalia. Rinnovare questo messaggio anche in nome delle elezioni sarebbe,
almeno a livello simbolico, un colpo fatale: dimostrerebbe, a chi ancora non lo
avesse compreso, che l’esercizio del diritto democratico a eleggere i propri
rappresentanti prevale sul diritto altrettanto costituzionalmente fondato
all’istruzione. Confermerebbe che i bambini/e e adolescenti hanno, nel migliore
dei casi, diritti di cittadinanza deboli e non meritano nessun rispetto. Si dirà
che sono parole grosse per due o tre giorni di chiusura e neppure in tutte le
scuola, ma solo in quelle che sono seggio elettorale. Al contrario, credo che
sia ora di pronunciarle, che non si possa più accettare questa superficialità e
sciatteria nel trattare la scuola e coloro al cui servizio dovrebbe essere. |
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CERIPNEWS-IN
EVIDENZA–XX–15/06/2020-09:00 |
Organici 2020/2021, Ministero: no tagli |
Organico di
diritto docenti 669.833 posti
|
[Fonte Ministero Istruzione] – Con
riferimento alle notizie di stampa in cui si fa riferimento a un ipotetico
taglio dell’organico degli insegnanti, il Ministero precisa che non vi è stata
diminuzione delle cattedre quest’anno.
In
particolare, l’organico di diritto (quello stabile) dei posti comuni del
personale docente per il 2020/2021 (comprensivo del potenziamento) risulta
essere pari a 669.833 posti a fronte dei 669.648 complessivi del 2019/2020.
L’organico di diritto dei posti di sostegno per il 2020/2021 è pari a 101.170
rispetto ai 100.080 dell’anno scolastico 2019/2020. Sul sostegno sono stati
peraltro inseriti 1.000 posti in più che passano dall’organico di fatto (che può
variare ogni anno) all’organico di diritto (quello stabile) |
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CERIPNEWS-PRIMO
PIANO–XX–10/06/2020-09:00 |
Procedura
straordinaria di abilitazione |
Niente graduatoria, è
sufficiente inserire i tre anni utili per l’accesso – Domande fino al 3
luglio p.v. |
Procedura straordinaria per l’abilitazione, bando pubblicato in GU il 28 aprile
2020, domande di partecipazione aperte fino al 3 luglio 2020 sul sito del
Ministero. La procedura è riservata a insegnanti con tre anni di servizio purché
il servizio sia stato svolto a determinate condizioni. A tale piattaforma si
accede con le credenziali
SPID o, in alternativa, con un’utenza valida per l’accesso
all’area riservata del Ministero e abilitata a Istanze OnLine. |
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CERIPNEWS-PRIMO
PIANO–XX–05/06/2020-09:00 |
TuttoscuolA:
Occorrono 200 milioni di mascherine per la dotazione giornaliera del
personale scolastico |
“”” Il Comitato
Tecnico Scientifico ha previsto che le scuole assicurino una dotazione
quotidiana di mascherine chirurgiche a tutti i docenti (ma anche a tutto il
restante personale scolastico). Senza considerare il possibile incremento di migliaia
di nuovi insegnanti per sdoppiare le classi a garanzia del distanziamento,
la consistenza di personale scolastico registrata nel corrente anno scolastico
determinerebbe questo fabbisogno annuale di mascherine.
Per tutti gli 841.502
docenti (di ruolo e non) della scuola statale, con orario di servizio
di cinque giorni a settimana (165 giorni all’anno) servirebbero complessivamente 138.847.830
mascherine.
Ma nella scuola
dell’infanzia, in ragione del prolungamento delle attività fino al 30
giugno, gli altri 20 giorni di presenza con i bambini comporterebbero un
ulteriore fabbisogno di 2.023.420 mascherine.
Nella scuola
secondaria di I grado i 61.900 coinvolti mediamente in quindici giorni
di prove d’esame avrebbero bisogno di 928.500 mascherine.
Allo stesso modo i 142.740
professori (interni o esterni) impegnati nell’esame di maturità per
circa 20 giorni avrebbero bisogno di altre 2.854.800 mascherine.
Le 222.076 unità
di personale ATA, impegnato mediamente per circa 240 giorni all’anno
avrebbero bisogno di 53.298.240 mascherine.
Anche per i 7.950
dirigenti scolastici servirebbe una dotazione annua di 1.908.000
mascherine.
Per l’intero
anno scolastico 2020-21 la dotazione complessiva di mascherine per il personale
scolastico statale sfiorerebbe i 200 milioni di pezzi (esattamente 199.860.790).
Il costo a carico del bilancio
ministeriale, con assegnazione alle singole istituzioni scolastiche, sarebbe di 100
milioni di euro.””” |
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PIANO–XX–03/06/2020-09:00 |
Maturità, caccia ai presidenti |
Scatta la precettazione con OM |
Il ministero dell’Istruzione ha deciso di precettare i presidenti di commissione
mancanti, circa 1.200 su 12.900 commissioni. In questo senso l’Ordinanza
Ministeriale volta ad assicurare il reperimento urgente dei presidenti per
l’esame conclusivo del secondo ciclo. L’OM fornirà ai Direttori degli Uffici
scolastici regionali lo strumento normativo per provvedere alle nomine d’ufficio
e per la scelta dei docenti non sarà più necessario il decennio di insegnamento.
L’OM precisa anche che il commissario interno con una patologia che lo espone a
rischio di contagio, previa presentazione di certificazione medica, potrebbe
fare gli esami in videoconferenza. |
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PIANO–XX–29/05/2020-09:00 |
Niente voti alla primaria |
Tornano i giudizi ex lege 517/77 |
Con
un emendamento presentato dai senatori Pd Verducci e Iori dal prossimo anno
scolastico nella scuola primaria ritorna il giudizio e la valutazione
e scompaiono i voti numerici.
Scrive La Tecnica della Scuola: “I voti furono sostituiti dai giudizi grazie
a una Legge illuminata, la 517/77 che aveva il sogno di costruire una scuola più
accogliente, giusta e inclusiva. Per farlo aveva promosso una nuova idea di
scuola, nella quale dare un voto da zero a dieci era inutile e quindi i voi
furono aboliti e sostituiti da giudizi. Sostituire i giudizi con i voti
significa accompagnare alunni e famiglie a capire quanto fatto e a dare valore,
questo significa valutare, all’impegno degli studenti. Significa spiegare i
livelli di crescita raggiunti, le competenze sviluppate, i traguardi raggiunti.
Importante sarà evitare che i giudizi siano giudicanti, questo sì.” |
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PIANO–XX–25/05/2020-09:00 |
Ascani:
i più piccoli divisi in gruppi, lezioni a distanza solo per superiori |
Si
parte il 1° settembre con recupero debiti
|
L’anno scolastico in classe inizierà già il 1° settembre in classe per gli
studenti delle scuole secondarie di II grado che dovranno recuperare le
insufficienze di questo anno scolastico così travagliato a causa dell’emergenza
sanitaria.
“Il rientro sarà in classe - così ha affermato la sottosegretaria Anna Ascani -
l’anno deve partire in presenza, in modalità quasi esclusiva. Si possono
immaginare lezioni a distanza solo per gli studenti delle superiori”.
Per assicurare le misure di distanziamento sociale imposte dall’emergenza
sanitaria, si pensa di suddividere le classi dei più piccoli in gruppi “quando
il primo fa matematica, il secondo sarà nel laboratorio d’arte o impegnato nello
sport. Dobbiamo ampliare l’offerta”. Ovviamente se ci sono laboratori e
palestre. Una teoria quella della Ascani che dimostra quanto poco conosce le
nostre scuole e della complessità che esse manifestano in termini di popolazione
scolastica. Solo teoria, sono discorsi buoni solo per scuolette con poche classi
e per piccoli plessi scolastici.
Per gli studenti delle scuole superiori, invece, il rientro sarà subordinato al
recupero delle insufficienze assegnate nella valutazione finale dell’anno
scolastico 2019/20 e avrà inizio il 1° settembre. Poi la data di inizio per
tutti, ancora non stabilita, da concordare con le regioni.
|
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PIANO–20/05/2020-09:00 |
Firmato dm per 4.500 posti |
La Ministra dell’Istruzione Lucia
Azzolina ha
firmato il decreto ministeriale che dà il via libera definitivo all’assunzione
di 4.500 insegnanti precari sui posti che si sono liberati lo scorso anno a
seguito dei pensionamenti della cosiddetta ‘Quota 100’. |
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CERIPNEWS-PRIMO
PIANO–XX–13/05/2020-09:00 |
Fondo
per il funzionamento, in arrivo 331 milioni in più |
La norma
specifica le tipologie di interventi, le istituzioni scolastiche
statali, possono disporre
|
“”” La
riapertura delle scuole, per il ritorno alla didattica in presenza, dovrà
procedere nel rispetto di alcune direttive, tra cui il distanziamento tra gli
studenti, la dotazione di materiale e strumenti di sicurezza, l’adeguamento
degli spazi fisici ed il sostenimento di modalità didattiche innovative. Per
concorrere a tale obiettivo, l’ultimissima bozza del decreto Rilancio, prevede
un incremento del fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche
statali, di 331 milioni di euro.
La norma
specifica, poi, per quali tipologie di interventi, le istituzioni scolastiche
statali, possono disporre dell’incremento del fondo per il funzionamento. In
dettaglio:
a) acquisto di servizi professionali, di formazione e di assistenza tecnica per
la sicurezza sui luoghi di lavoro, per la didattica a distanza e per
l’assistenza medico-sanitaria e psicologica, di servizi di lavanderia, di
rimozione e smaltimento di rifiuti;
b) acquisto di dispositivi di protezione e di materiali per l’igiene individuale
e degli ambienti, nonché di ogni altro materiale, anche di consumo, in relazione
all’emergenza epidemiologica da COVID-19;
c) interventi in favore della didattica degli studenti con disabilità, disturbi
specifici di apprendimento ed altri bisogni educativi speciali;
d) acquisto e messa a disposizione, in particolare degli studenti meno abbienti,
in comodato d’uso, di dispositivi digitali individuali e della necessaria
connettività di rete per la fruizione della didattica a distanza nonché per
favorire l’inclusione scolastica e adottare misure che contrastino la
dispersione;
e) acquisto e utilizzo di strumenti editoriali e didattici innovativi;
f) adattamento degli spazi interni ed esterni e la loro dotazione allo
svolgimento dell’attività didattica in condizioni di sicurezza, inclusi
interventi di piccola manutenzione, ritinteggiatura e decoro della scuola e di
miglioramento degli spazi verdi, di pulizia straordinaria e sanificazione,
nonché interventi di realizzazione, adeguamento e manutenzione dei laboratori
didattici, delle palestre, di ambienti didattici innovativi, di sistemi di
sorveglianza e dell’infrastruttura informatica. “””
[FONTE: Il Sole 24 Ore] |
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PIANO–XX–11/05/2020-09:00 |
Le fantasie della viceministra Ascani
|
La vice ministra dell’Istruzione, Anna
Ascani, intervenendo a Sky
Tg24, ha parlato del rientro a scuola. Ecco le parole dell’esponente del governo
Conte: “Insieme al comitato stiamo immaginando
tre differenti scenari a seconda dell’andamento dell’epidemia. Tutti questi
scenari tengono conto che gli ordini di scuola non sono tutti uguali, in
particolare i bambini più piccoli hanno assolutamente bisogno di recuperare una
relazione in presenza. Quindi nella scuola primaria e nella secondaria di primo
grado, tradotto elementari e medie, noi immaginiamo di poter avere la scuola in
presenza. Naturalmente riducendo i gruppi classe, quindi per esempio facendo in
modo che una classe sia divisa in due, ma moltiplicando le attività che si
fanno, aggiungendo, cioè, ai curricula tradizionali più musica, arte, sport,
creatività digitale e laboratori”.
Considerato che una scuola ospita da 15 a 30 classi in media (ma questo forse la
Ascani non lo sa!) sarà davvero interessante capire dove metterà gli alunni in
edifici senza palestra, senza spazi laboratorio, senza spazi polifunzionali e
spesso senza neppure spazi esterni, per gestire le attività che propone. |
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PIANO–XX–08/05/2020-09:00 |
I problemi della ripresa a settembre |
Le procedure per la sostituzione dei docenti |
Per la ripresa
delle lezioni nel prossimo anno, oltre alle nuove misure sanitarie in classe per uso delle
mascherine, sanificazione dei locali scolastici, distanziamento (il Politecnico
di Torino parla di 8
alunni per classe),
occorrerà mettere
mano anche alle procedure per la sostituzione del personale docente, in particolare
nelle scuole dell'infanzia e primaria. |
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PIANO–XX–06/05/2020-09:00 |
I
sindacati scuola alzano il tiro |
Servono
12 miliardi e un commissario |
“””
Per far ripartire in sicurezza il mondo della scuola a settembre servirebbero 12
miliardi. La cifra arriva dai maggiori sindacati Cgil, Cisl, Uil, Snals-Confsal
e Gilda che oggi hanno sfoderato le cifre e chiesto un commissario che sul
modello “ponte di Genova” guidi il settore in questa difficile fase:
servirebbero infatti oltre 3 miliardi e mezzo per sdoppiare le classi
dell’infanzia (assumendo 40mila docenti in più) e della primaria (71 mila
maestri in più) che al momento contano 21 alunni in media nella prima e 19 nella
seconda; due miliardi e mezzo servirebbero invece per lo sdoppiamento delle
scuole di secondo grado, ovvero le medie e le superiori. Il tutto per arrivare a
classi formate da 10-13 alunni al massimo. Poi bisognerebbe mettere mano alla
ristrutturazione delle scuole con una spesa che si aggira intorno ai 6 miliardi.
A queste somme vanno poi aggiunte quelle riguardanti le mascherine e tutto il
necessario per tornare nelle classi in sicurezza: gel per le mani,
disinfettanti, pulizie straordinarie per un totale di oltre 5 milioni al giorno.
L’affondo dei sindacati
I numeri sono scritti nero su bianco in un dossier messo a punto dalla Cisl
Scuola, «Ri cominciare». «Nessuno si illuda che si possa far ripartire la scuola
mettendo al centro la didattica in presenza senza un investimento
straordinario», scandisce Francesco Sinopoli della Flc Cgil, il quale annuncia,
a nome di tutti i sindacati, per il 13 maggio, una giornata di assemblee in
tutta Italia. «Il ministro Azzolina non ha ancora un piano, non c’è visione»,
accusa Pino Turi della Uil Scuola. Mentre per Maddalena Gissi (Cisl Scuola), è
necessario un commissario che con un patto sindacale forte e azioni supportate
economicamente, si occupi di tutto questo piano, disponendo di poteri e risorse.
A
settembre record di supplenti
L’incontro con la ministra
dell’Istruzione sul tema è fissato per giovedì. «Al contrario delle aziende in
questo periodo nella scuola non abbiamo fatto nessun passo per prepararci non
dico alla ripresa a settembre ma neppure per la maturità», lamenta Rino Di
Meglio che guida la Gilda. E per Elvira Serafini dello Snals-Confsal «a
settembre avremo una scuola in tilt, non ci saranno i docenti in cattedra».
L’altro grande motivo di rimostranza dei sindacati è infatti il concorso
straordinario: avrebbero voluto un concorso per titoli, riservato a chi insegna
da almeno tre anni, ma la titolare del ministero di viale Trastevere ha
pubblicato il bando e conta di poter svolgere le prove durante l’estate. «Avremo
la cifra record di 200 mila precari a settembre», dicono i sindacalisti.”””
[FONTE: Il Sole 24 Ore] |
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CERIPNEWS-PRIMO
PIANO–XX–04/05/2020-09:00 |
Lavoro agile modalità ordinaria |
La presenza del personale nei luoghi di lavoro sia limitata alle sole
attività indifferibili che non possano essere svolte in modalità agile |
[FONTE:
https://www.orizzontescuola.it/coronavirus-fino-al-17-maggio-prosegue-lavoro-agile-ata-a-scuola-solo-per-attivita-indifferibili-nota-ministero/
]
“””
Il Ministero ha emanato la nota del 1° maggio 2020 con cui sottolinea che
l’articolo 87 del decreto legge 17 marzo 2020, n. 18 convertito dalla legge 29
aprile 2020, n. 27, ha disposto che, fino alla cessazione dello stato di
emergenza epidemiologica da Covid 19 (31 luglio 2020), ovvero fino a una data
antecedente stabilita con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, il
lavoro agile costituisca modalità ordinaria di svolgimento della prestazione
lavorativa nelle pubbliche amministrazioni.
Conseguentemente, è stabilito che la presenza del personale nei luoghi di lavoro
sia limitata alle sole attività indifferibili che non possano essere svolte in
modalità agile.
Il PDM 26 aprile 2020, richiama espressamente la disposizione dell’articolo 87 e
conferma l’adozione del lavoro agile quale modalità ordinaria di svolgimento
della prestazione lavorativa nelle pubbliche amministrazioni, ivi comprese le
istituzioni scolastiche.
Ne consegue che il lavoro prosegue presso le predette istituzioni con le
modalità finora adottate sino al prossimo 17 maggio 2020, a meno che non
intervengano nuove disposizioni normative.
Il personale scolastico che debba recarsi a scuola per attività indifferibili,
deve essere posto nelle condizioni di sicurezza previste dai protocolli d’intesa
tra il Ministro per la pubblica amministrazione e CGIL, CISL, UIL 3 aprile 2020
e CSE, CIDA, COSMED e CODIRP 8 aprile 2020, “Protocollo di accordo per la
prevenzione e la sicurezza dei dipendenti pubblici in ordine all’emergenza
sanitaria da “Covid-19”.
“”” |
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CERIPNEWS-IPRIMO
PIANO-XX–27/04/2020-09:00 |
Quale
scuola a settembre? |
Circolare restrittiva dell’Inail |
[ANSA] "La scuola è al centro dei nostri pensieri e riaprirà a settembre. La
ministra Azzolina sta lavorando per consentire che gli esami di Stato si
svolgano in conferenza personale, in condizioni di sicurezza". Lo dice il
premier Giuseppe Conte in un'intervista a Repubblica, anticipando alcuni dei
contenuti del provvedimento che allenterà il lockdown dal 4 maggio. "Stiamo
lavorando per consentire la ripartenza di buona parte delle imprese", assicura,
ma avverte, "non siamo ancora nella condizione di ripristinare una piena libertà
di movimento, non sarà un 'liberi tutti'".
*****
Riapertura scuole: circolare
restrittiva dell’Inail
“””
Manca l’ufficialità, ma in classe si rientrerà non prima del 15 settembre,
mentre è ancora aperto il dibattito tra le forze politiche sugli esami di Stato,
se effettuarli in presenza o a distanza anche se l’ultima parola finale toccherà
alla comunità scientifica.
Su come
si possa limitare il pericolo del diffondersi del Coronavirus nelle classi alla
riapertura delle scuole, si sta studiando anche guardando gli altri Paesi; ci
sono già varie ipotesi, ma ancora mancano da parte degli esperti risposte
organiche e definitive; del resto la commissione che deve fare proposte alla
Ministra é stata appena insediata.
Circolare Inail
Tuttavia
il ritorno a scuola potrebbe ulteriormente complicarsi a seguito di un recente
documento stilato dall’INAIL in vista del ritorno al lavoro, dal 4 maggio in
poi, di milioni di lavoratori.
L’INAIL consiglia “una sorveglianza sanitaria eccezionale per i lavoratori
con un’età superiore a 55 anni, si potrebbe valutare, in assenza di copertura
immunitaria adeguata, (verificata con test sierologici) la possibilità di un
giudizio di inidoneità temporanea al lavoro che potrebbe essere rivalutata a
scadenze fissate”.
In questo caso i docenti potrebbero temporaneamente continuare a lavorare solo a
distanza.
Stando
ai dati dell’OCSE, l’Italia é il Paese con gli insegnanti più anziani d’Europa,
con un’età media di 49 anni, quasi la metà (49%) é over 50, il 33% over 55 e
sono proprio questi che dovrebbero essere messi sotto stretta sorveglianza
sanitaria e, in assenza di copertura immunitaria adeguata accertata con test
sierologici, essere dichiarati temporaneamente inidonei.
Analoga situazione, anzi peggio, per i dirigenti scolastici, nonostante i 1989
neo dirigenti assunti lo scorso settembre.
Il 46% dei D.S. ha più di 60 anni mentre il 20% ha un’età tra i 55 e i 60 anni.
Quindi anch’essi (80%) dovrebbero essere sottoposti a test sierologici e in caso
di copertura immunitaria inadeguata, dovrebbero essere dichiarati
temporaneamente inidonei a svolgere la loro funzione dirigenziale e diventerebbe
ancor più difficile se non impossibile gestire in remoto la delicatissima fase
di riapertura delle loro scuole il prossimo settembre.
L’età avanzata dei Docenti e dei D.S., a seguito della recente nota INAIL,
costituisce un problema in più per la riapertura
delle scuole a settembre e
per gli eventuali esami di Stato in presenza (13.000 docenti coinvolti ), una
questione che i tecnici nominati dalla Ministra Lucia Azzolina, per gestire la
Fase 2 della Scuola, dovranno necessariamente affrontare.
“””
[FONTE: Libero Tassetta in La Tecnica della Scuola] |
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PIANO–XX–20/04/2020-09:00 |
Concorsi scuola, bandi quasi pronti |
La data
di pubblicazione potrebbe essere martedì 28 aprile |
I concorsi
attesi sono quattro. Questi i requisiti sulla base della legge 159/2019
(potrebbero aver subìto qualche modifica)
§
bando di concorso straordinario secondaria I e II grado,
procedura per il ruolo
§
bando di concorso ordinario secondaria I e II grado
§
bando di concorso infanzia e primaria
§
bando di concorso straordinario secondaria I e II grado,
procedura per l’abilitazione (quest’ultimo non sappiamo se rientrerà nel
“pacchetto”).
I bandi potrebbero non essere pubblicati tutti insieme, ma in successione.
Le ipotesi sulle date di presentazione delle domande. E’ intenzione del
Ministero assegnare un tempo congruo, data l’emergenza in atto, anche se le
domande saranno telematiche.
Per il concorso straordinario secondaria forse domande dal 28 maggio al 3
luglio.
Per il concorso ordinario secondaria probabilmente dal 15 giugno al 31 luglio.
Si tratta di date che possono ancora subire modifiche, anche perché c’è ancora
tempo prima della pubblicazione e quindi sarà possibile seguire l’andamento
dell’emergenza sanitaria.
Il primo bando ad essere pubblicato sarà quello del concorso straordinario
secondaria per il ruolo, in contemporanea a quello ordinario secondaria, in
rispetto del DL 126/2019.
Per il concorso straordinario secondaria per il ruolo si lavora per l’assunzione
dei vincitori già dal 2020, con retrodatazione giuridica al 1° settembre qualora
– come probabile – non si faccia in tempo per l’espletamento della prova
computer based e la creazione della graduatoria.
(FONTE: OrizzonteScuola) |
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PIANO-XX–17/04/2020-09:00 |
Concorsi, è corsa contro il tempo per pubblicare i bandi entro il 30
aprile |
Senza
assunzioni, si rischia l’esplosione delle supplenze, destinate a
superare quota 200mila
|
La ministra Azzolina vuole andare avanti sui concorsi nonostante le opinioni
divergenti nella maggioranza sulle modalità di espletamento della selezione.
L’idea della ministra Azzolina è pubblicare i bandi entro il 30 aprile e poi
correre soprattutto per il concorso straordinario, che al momento non è per soli
titoli. Una eventuale ulteriore semplificazione della procedura necessita di una
norma ad hoc, e il cammino parlamentare non appare in discesa. A settembre,
senza assunzioni, si rischia l’esplosione delle supplenze, destinate a superare
quota 200mila (sarebbe precaria una cattedra su quattro). |
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PIANO–XX–15/04/2020-09:00 |
Organici 2020/2021, più posti alle superiori |
Le
principali novità normative |
“””
Con la nota n. 487 del 10 aprile il ministero
dell’Istruzione ha pubblicato le prime istruzioni operative per la formulazione
dell’organico dei docenti per l’anno scolastico 2020/21 in attesa del consueto
decreto interministeriale elaborato di concerto con il Mef e la Funzione
pubblica.
Le
principali novità normative
Come effetto del cd. milleproroghe (Dl n. 162 del 30 dicembre 2019) è previsto
un incremento di 500 posti comuni nella scuola secondaria di secondo grado come
misura per risolvere in parte il sovraffollamento nelle classi. Con
l’applicazione della L. 160/2019 ci saranno 101.170 posti di sostegno contro i
100.90 dello scorso anno (a spese dell’organico di fatto dei posti comuni). I
posti di potenziamento passano da 48.812 a 49.202: Si tratta di 390 posti in
più, tutti destinati alla scuola dell’infanzia. Ci saranno, invece, 513 posti in
meno di insegnanti tecnico pratici.
Confermati i posti del contingente attuale
A parte le modifiche numeriche già descritte, vista l’emergenza per Covid-19, e
la conseguente necessità di garantire un regolare avvio del prossimo anno
scolastico e di attuare (se si rientra dopo il 18 maggio, Dl n. 22 del 8 aprile
2020) misure di recupero degli apprendimenti, la dotazione dell’organico
dell’autonomia rimane invariata rispetto all’anno scolastico in corso.
Fatte
salve le riduzioni previste per legge sugli istituti professionali, non ci
saranno, quindi, i paventati tagli agli organici di quasi 8mila posti come
conseguenza del calo degli alunni nell’anno prossimo pari a 70mila unità. Le
conseguenze sono importanti: si limiterà il numero di docenti soprannumerari che
consentirà di evitare per quanto possibile lo spostamento di insegnanti da un
istituto all’altro. Inoltre, si potrà ridurre il numero di alunni per classe, le
classi saranno più piccole e, alla ripresa delle lezioni, gli alunni potranno
essere distanziati.
Potenziamento dell’offerta formativa
Saranno gli uffici scolastici regionali, tramite gli ambiti territoriali
provinciali, a vagliare le richieste di organico delle istituzioni scolastiche
senza creare situazioni di esubero e tenendo conto dei posti resi vacanti e
disponibili dopo i pensionamenti. I posti del potenziamento introdotti dalla
legge 107/2015, che confluiscono senza specificazione nell’organico
dell’autonomia, saranno utilizzati per la copertura degli insegnamenti
curricolari, per il completamento degli spezzoni e per il potenziamento
dell’offerta formativa. Le ore aggiuntive derivanti dai posti di potenziamento,
finalizzate al raggiungimento di obiettivi formativi individuati come prioritari
nel Ptof di ogni scuola, saranno rivolte a tutti gli alunni e quindi, non
dovranno essere assolutamente utilizzati per coprire le attività alternative
all’insegnamento della religione cattolica.
Modelli orari
Nella scuola dell’infanzia il modello orario è di 40 ore settimanali, elevabile
fino ad un massimo di 50 ore settimanali o riducibile a 25, in relazione alle
richieste delle famiglie.
Nella scuola primaria il modello di 24 ore settimanali può essere attivato solo
in presenza di un numero di richieste tale da consentire la costituzione di una
classe. Nulla è invariato per quanto riguarda il tempo pieno. Restano, pertanto,
confermati l’orario di 40 ore settimanali per classe, comprensive del tempo
dedicato alla mensa, l’assegnazione di due docenti per classe e l’obbligo dei
rientri pomeridiani, nei limiti della dotazione organica complessiva
autorizzata.
Nella
scuola secondaria di primo grado sono previsti due modelli orari, quello
relativo al tempo scuola ordinario, corrispondente a 30 ore settimanali e quello
relativo al tempo prolungato (36 ore settimanali, elevabili eccezionalmente fino
a 40) solo in presenza di strutture e servizi idonei, che consentano lo
svolgimento obbligatorio delle attività anche in fasce orarie pomeridiane.
Nella scuola secondaria di secondo grado i piani orari sono diversificati a
seconda dell’ordinamento, liceo, istituto tecnico, istruzione professionale,
cpia.
Le classi iniziali del primo o e del secondo biennio sono formate da un numero
che va da 27 a 30. Pertanto il numero delle classi si calcola dividendo il
numero complessivo degli iscritti per 27. Le classi intermedie sono ricomposte
se il numero medio per classe scende sotto a 22 alunni. Invece le classi
dell’ultimo anno possono evitare di essere ricomposte a condizione che siano
formate da almeno 10 alunni. Classi di massimo 20 studenti (di norma) quando
sono presenti studenti disabili gravi.”””
(Fonte: Laura Virli – Il Sole 24 Ore) |
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PIANO–XX–10/04/2020-09:00 |
Scontro aperto tra sindacati e ministra anche sul dl |
Le sigle: nessun coinvolgimento, decisioni unilaterali |
"""""" È scontro aperto tra i sindacati della scuole e la ministra
dell’istruzione, Lucia Azzolina. Dopo avere saltato a piè pari i consueti
incontri di concertazione sull’ordinanza annuale sulla mobilità, che dà
attuazione alle norme contrattuali sulla mobilità, la ministra pentastellata ha
fatto bis, omettendo di confrontarsi con le organizzazioni dei lavoratori della
scuola sul nuovo decreto legge sulle operazioni di conclusione dell’anno
scolastico. «Non è possibile rimanere in silenzio di fronte a un comportamento
istituzionalmente inaccettabile» spiega Rino Di Meglio, coordinatore della Gilda
degli Insegnanti.
«La grave emergenza che il Paese tutto sta affrontando non può costituire un
pretesto per bypassare il confronto democratico con i docenti e il personale
scolastico». . Anche la Cgil scuola lamenta l’assenza del confronto democratico
con i sindacati, malgrado le aperture del sindacato di via Leopoldo Serra: «Ma
ancora una volta la ministra ha scelto la strada del non confronto» commenta
Francesco Sinopoli, segretario della Flc Cgil in una nota «assumendo
unilateralmente decisioni che riguardano milioni di studenti, di famiglie, di
lavoratori. Tale impostazione» argomenta la Cgil «è rafforzata dal proposito di
congelare di fatto il ruolo del Cspi per tutta la durata dell’emergenza. Ciò
comporterà che la Ministra potrà varare i provvedimenti sulla scuola senza dover
chiedere il previsto parere obbligatorio del Cspi, facendo venir meno così il
ruolo partecipativo del massimo organismo di rappresentanza della scuola». Dello
stesso tenore il commento di Pino Turi, segretario generale della Uil Scuola.
«L’attuale politica del ministro» spiega Turi «non è in grado di traghettare il
sistema scolastico da questo al prossimo anno scolastico. Invece di prendere
atto della situazione emergenziale di vera patologia del sistema paese con le
relative conseguenze dirette su quello scolastico, si comporta come se fossimo
nella fisiologia, nella normalità». Dice Maddalena Gissi, segretaria della Cisl
Scuola: « Occorre ricostituire un clima di reciproca fiducia fra le parti, che è
venuto meno e che rappresenta invece la premessa indispensabile per un confronto
costruttivo e produttivo di risultati efficace».""""""
(Fonte: Carlo Forte – ItaliaOggi) |
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CERIPNEWSS-PRIMO
PIANO–XX–06/04/2020-09:00 |
Coronavirus, Decreto Scuola |
Nessuno sarà
bocciato né rimandato
|
In via
assolutamente eccezionale e solo per l’anno scolastico 2019-2020, tutti gli
alunni e gli studenti italiani passano per decreto alla classe successiva, anche
quelli con insufficienze registrate nel primo quadrimestre. Non ci saranno
bocciati né rimandati, in questa situazione eccezionale. Il decreto predisposto
prevede recuperi degli apprendimenti a
partire dal primo settembre 2020.
Le scuole italiane il primo giorno di settembre apriranno per tutti coloro che
hanno avuto “debiti” nel primo quadrimestre.
Per la
Maturità c’è una data: lunedì 18 maggio.
Se gli studenti torneranno a scuola entro quella data, e potranno fare quattro
settimane di lezioni frontali, l’esame di Stato per il diploma superiore sarà
“assimilabile” a quelli conosciuti. Prima prova scritta il 17 giugno, tema di
Italiano unico e nazionale, mentre la seconda prova, quella doppia, non avrà
carattere nazionale e dovrà essere gestita dalla commissione interna (sei
membri, tutti docenti della classe interessata all’esame). Poi, a partire da
fine giugno, l’orale.
L’ipotesi più probabile, tuttavia, è quella che prevede che il 18 maggio non ci
sia un “liberi tutti” da parte del Comitato tecnico scientifico per l’emergenza.
In quel caso, con gli studenti di quinta costretti a casa, salteranno entrambi
gli scritti: Italiano e doppia prova. La valutazione finale dei maturandi sarà
affidata in maniera esclusiva a un unico esame
orale. Sarà lungo, almeno un’ora, e prevederà esercitazioni sulle
materie caratterizzanti (Greco e Latino al Classico, per comprendere). Il
dibattito su quanto peserà il maxi orale è rimandato a dopo Pasqua, ma i tecnici
del ministero dell’Istruzione suggeriscono 60 punti sui 100 totali.
Il
progetto estremo, da prendere in considerazione di fronte a una crisi
epidemiologica ancora fuori controllo, è quello di far svolgere gli esami
di Maturità online.
L’Esame di Terza media potrebbe ridursi a una
tesina consegnata alla commissione (tutta interna) con valutazione
finale del Consiglio di classe. Nell’ipotesi più ottimistica potranno essere
eliminate “una o più prove”.
Sono, e
questo pare ovvio, sospese per tutto il 2019-2020 le
gite scolastiche in tutti i cicli. E le iniziative di scambio
culturale.
Per
decreto viene cancellato il parere finale del Consiglio superiore d’istruzione (Cspi)
sui bandi dei due concorsi previsti
per i docenti – ordinario e straordinario – che così vanno avanti e saranno
banditi a breve.
Le attività di verifica dei dirigenti tecnici sull’anno di prova dei docenti neo
assunti saltano riducendosi a un parere consultivo. |
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CERIPNEWS-PRIMO
PIANO–XX–01/04/2020-09:00 |
Si tornerà a scuola non prima di maggio e solo in sicurezza |
I contenuti nel prossimo Dpcm; il mondo della scuola si prepara a
gestire almeno un altro mese a distanza |
Resta chiusa la scuola, almeno fino all’inizio di maggio. Questa è l’idea su cui
sta lavorando il governo in queste ore. In attesa che venga reso noto il
contenuto del prossimo Dpcm, con cui verrà prorogato inevitabilmente i lockdown
che sta tenendo l’Italia ferma, il mondo della scuola si prepara a gestire
almeno un altro mese a distanza. Se non di più, non è escluso infatti che questa
proroga venga poi ripetuta fino alla fine dell’anno scolastico. Tutto dipenderà
dalla curva del contagio. |
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CERIPNEWS-PRIMO
PIANO-XX–27/03/2020-09:00 |
Scuola, proroga a tutto il mese di aprile |
Lo prevede il decreto legge n. 19 del 25 marzo |
Si va verso la proroga a tutto il mese di aprile della chiusura delle scuole: lo
prevede il decreto legge n. 19 del 25 marzo che ridefinisce tempi e limitazioni
del precedente DL n. 6, fissando, tra l’altro, nuovi
tempi di durata delle limitazioni che non potranno essere superiori ai 30 giorni.
|
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PIANO–XX–25/03/2020-09:00 |
Mobilità degli insegnanti di ruolo, ATA, personale educativo e IdR
per l’anno scolastico 2020/2021 |
Il Ministero ha pubblicato la relativa ordinanza e fissato le date per
la presentazione delle domande, per gli adempimenti degli uffici
scolastici e per la pubblicazione dei movimenti |
Docenti
Presentazione domanda: dal
28 marzo al 21 aprile 2020.
Adempimenti uffici scolastici: entro
il 5 giugno
Pubblicazione esiti: 26
giugno
Personale educativo
Presentazione domanda: dal
4 al 28 maggio 2020
Adempimenti uffici scolastici: entro
il 22 giugno
Pubblicazione esiti: 10
luglio
Personale ATA
Presentazione domanda: fra
l’1 e il 27 aprile 2020
Adempimenti uffici scolastici: entro
l’8 giugno
Pubblicazione esiti: 2
luglio
Docenti di religione cattolica
Presentazione delle domande: dal
13 aprile al 15 maggio 2020
Pubblicazione esiti: 1
luglio 2020.
La richiesta di revoca della domanda può essere presentata sino a dieci
giorni prima del termine ultimo per la comunicazione al SIDI delle domande di
mobilità. La domanda è telematica, da presentare tramite Istanze online. I
docenti che intendono chiedere contemporaneamente il trasferimento ed il
passaggio sono tenuti a presentare una domanda per il trasferimento e tante
domande quanti sono i passaggi richiesti. Le domande di passaggio di ruolo
possono essere presentate per un solo ruolo. |
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PIANO–XX–23/03/2020-09:00 |
Decreto coronavirus: 70 mln per acquisto tablet e pc |
Presto una circolare per le scuole |
Il
Sottosegretario all’istruzione De Cristofaro, su Facebook, fa sapere che presto
alle scuole saranno rese note, tramite circolare, le modalità di acquisto di
tablet e computer da dare in comodato d’uso agli
studenti privi di mezzi e in situazione di svantaggio socio-economico. I
fondi saranno distribuiti alle scuole in base a due criteri: il numero degli
studenti e il reddito medio della regione.
Le scuole potranno provvedere agli acquisti in
maniera semplificata e tempestiva. |
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PIANO-XX–18/03/2020-09:00 |
Concorsi stop, verso 200mila supplenti |
A settembre boom di cattedre scoperte |
Dopo lo stop ai concorsi da 70mila posti provocato dall’epidemia di Covid-19
anche l’inizio del 2020/2021 si annuncia difficoltoso. All’orizzonte si profila
un boom di cattedre scoperte e, di conseguenza, di supplenti, che potrebbero
raggiungere la quota record di 200mila unità.
|
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PIANO–XX–16/03/2020-09:00 |
Specializzazioni sul sostegno, fissate le nuove date delle prove |
Saranno il 18 e 19 maggio 2020 |
Il Ministro dell’Università e della Ricerca, Gaetano
Manfredi, d’intesa con la Ministra dell’Istruzione, Lucia
Azzolina, ha firmato il nuovo decreto relativo all’avvio del
quinto ciclo dei percorsi di formazione per il conseguimento della
specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con
disabilità.
Il provvedimento prevede lo spostamento
delle prove preliminari ai giorni 18 e 19 maggio 2020, a seguito
dell’emergenza coronavirus che ha determinato la sospensione delle attività
didattiche nelle Università fino al prossimo 3 aprile 2020. |
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PIANO–XX–13/03/2020-09:00 |
Coronavirus, Azzolina: “Ampliato il pacchetto degli hardware
acquistabili con la Carta del docente” |
Sul sito della Carta sono state aggiornate anche le FAQ
relative ai beni acquistabili. |
Fino al 31 marzo 2020 sarà possibile acquistare con la Carta del docente anche
webcam e microfoni, penne touch screen, scanner e hotspot portatili.
Lo ha annunciato la Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina spiegando
che “l’intervento di ampliamento degli hardware acquistabili con la Carta ha
l’obiettivo di sostenere l’aggiornamento professionale degli insegnanti per
migliorare l’organizzazione delle diverse forme di didattica a distanza in
questo momento di emergenza”.
Sul sito della Carta sono state aggiornate anche le FAQ relative
ai beni acquistabili. |
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PIANO–XX–11/03/2020-09:00 |
Compete essenzialmente ai genitori impedire l’uscita dei ragazzi |
Le scuole sono chiuse, le attività didattiche online sono on-off e i giovani
continuano a bivaccare nei parchi, e nei locali della movida non sapendo dei
rischi diretti che corrono e di quelli indiretti che possono far correre a
congiunti e parenti.
A costo di essere impopolare dico che i locali e i punti di aggregazione vanno
chiusi pure nelle regioni non ancora intensamente coinvolte dalla diffusione del
coronavirus.
Compete essenzialmente ai genitori impedire l’uscita dei ragazzi, ma questa
comporta alto senso civico e consapevolezza della tutela della comunità intera. |
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PIANO–XX–09/03/2020-09:00 |
La scuola chiusa fino al 3 aprile? |
Misure ad hoc potrebbero essere prese per le cosiddette “zone rosse” |
Al Ministero dell’Istruzione si stanno facendo simulazioni su quello che
potrebbe succedere la prossima settimana e si ragiona sugli scenari possibili in
caso di un ulteriore stop alle lezioni fino al 3 aprile.
Le gite e i viaggi di istruzione sono già vietati fino ai primi di aprile, ma
certamente presentano preoccupazioni per gli esami di Stato, terza media e
maturità. Ecco perché tutto dipenderà dalla durata dell’emergenza che in caso di
prolungamento potrebbe prevedere la sospensione della prove Invalsi e l’attività
di alternanza scuola-lavoro.
Misure ad hoc poi potrebbero essere prese le cosiddette “zone rosse”, dove
probabilmente la chiusura sarà allungata e si pensa anche ad esame ridotto.
Difficile l’allungamento dell’anno scolastico in giugno con lo slittamento degli
esami.
Un passo avanti è stato fatto per quanto riguarda la didattica a distanza che
resta sperimentale e che non sostituisce le lezioni in classe. Sia pure a
macchia di leopardo le lezioni fai-da-te vanno avanti o sono avviate da poco,
mentre la cittadinanza si attrezza per sopravvivere e accudire ai bambini più
piccoli che non possono essere lasciati in balia di se stessi.
Sulla chiusura delle scuole l’Italia resta sola: Francia e Germania non
intendono seguire l’esempio della nostra nazionale e si limitano a chiudere le
scuole nelle aree dove i focolai sono stati identificati. |
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PIANO–XX–06/03/2020-09:00 |
Lezione di responsabilità |
Partite le iniziative dei compiti a distanza e lezioni online |
Il Dpcm varato dal governo sulla chiusura delle scuole e delle università fino
al 15 marzo prevede lo stop anche a congressi, cinema e teatri per 30 giorni, lo
sport a porte chiuse e alcuni suggerimenti di igiene individuale e collettiva.
Per quanto riguarda la scuola sono partite le iniziative dei compiti a distanza
e delle lezioni online anche se a macchia di leopardo dato che le scuole se non
sono già attrezzate, difficilmente potranno avviare un percorso virtuoso in
pochi giorni.
Assicurata la validità dell’anno scolastico, la questioni più rilevante riguarda
la maturità se la situazione sanitaria non dovesse evolvere positivamente. |
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PIANO–XX–04/03/2020-09:00 |
La legge n. 8/2020 è entrata in vigore il 1° marzo scorso |
Con la legge n. 8 del 28 febbraio 2020, entrata in vigore il 1° marzo, si dà lo
stop alle classi pollaio.
Nel testo si legge: “Al fine di migliorare la qualificazione dei servizi
scolastici, di ridurre il sovraffollamento nelle classi e di favorire
l’inclusione degli alunni e delle alunne con disabilita’ grave, l’organico del
personale docente di cui all’articolo 1, comma 64, della legge 13
luglio 2015, n. 107, e’ incrementato, con riferimento alla scuola
secondaria di secondo grado, in misura corrispondente a una maggiore
spesa di personale pari a 6,387 milioni di euro per l’anno 2020, a
25,499 milioni di euro per l’anno 2021 e a 23,915 milioni di euro annui
a decorrere dall’anno 2022. Con il decreto di cui al predetto articolo
1, comma 64, della legge n. 107 del 2015 i nuovi posti sono ripartiti
tra le regioni, sulla base dei seguenti parametri e principi:
a) ripartizione delle risorse tra le regioni tenuto conto del
numero di classi con un numero di iscritti superiore a 22 unita’,
ridotte a 20 unita’ in presenza di un alunno o studente con
disabilita’ grave certificata;
b) monitoraggio comparativo dei risultati conseguiti, con riguardo
agli apprendimenti, all’inclusione e alla permanenza scolastica”. |
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PIANO–XX–02/03/2020-09:00 |
La scuola diventa digitale, però … |
La Cisl Scuola chiede linee guida che orientino le scuole |
Se non è possibile svolgere le lezioni e le interrogazioni in classe la svolta è
il digitale con l’utilizzo di computer, tablet e smartphone. E sulla carta i
giochi sembrano fatti tutti, ma c’è una variabile non di poco conto: come la
mettiamo con la programmazione dei pacchetti online? Bisogna fare chiarezza e la
Cisl Scuola chiede direttive chiare al Ministero dell’Istruzione. Secondo la
segretaria generale della Cisl Scuola, Maddalena Gissi, le lezioni a distanza -
sperimentate in alcune realtà di eccellenza - non bastano per partire con queste
esperienze in un momento emergenziale perché altrimenti diventa fantadidattica.
Secondo la Gissi, infatti, non si può pensare che in 15-20 giorni si possano
creare le infrastrutture necessarie per dare una copertura in più regioni, se
non in tutto il Paese e per questo motivo chiede al Ministero linee guida che
orientino le scuole, anche con note esplicative, nell’applicare le disposizioni
contenute nei decreti e nelle ordinanze. |
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CERIPNEWS-PRIMO
PIANO–XX–28/02/2020-09:00 |
Fino al 15 marzo
niente gite scolastiche e obbligo di certificato medico per le assenze
superiori a 5 giorni |
Le disposizioni della
Ministra in sintesi |
La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, fa chiarezza sui divieti in vigore
nelle aree del contagio da coronavirus:
e annuncia l’avvio di una task force per la didattica online
a) Sono sospesi fino al 15 marzo 2020 i viaggi d’istruzione, le iniziative di
scambio o gemellaggio, le visite guidate e le uscite didattiche programmate
dalle istituzioni scolastiche.
b) Fino al prossimo 15 marzo la riammissione nelle scuole di ogni ordine e grado
per assenze dovute a malattia di durata superiore a cinque giorni avverrà solo
dietro presentazione di certificato medico. La norma specifica che ciò avverrà
«anche in deroga» alle disposizioni vigenti nelle diverse Regioni.
c) I dirigenti scolastici delle scuole in cui l’attività didattica è stata
sospesa per l’emergenza sanitaria possono attivare, di concerto con gli organi
collegiali competenti e per la durata della sospensione, modalità di didattica a
distanza, ponendo particolare attenzione alle specifiche esigenze degli studenti
con disabilità.
La Ministra ha anche fatto sapere tramite i media (ma era ovvio!) che non ci
saranno conseguenze per gli studenti sulla validità dell’anno scolastico
trattandosi di un evento non previsto e non prevedibile e che gli insegnanti
attualmente a casa non subiranno alcun danno sullo stipendio. |
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CERIPNEWS-PRIMO
PIANO–XX–26/02/2020-09:00 |
Coronavirus, attenersi a notizie ufficiali |
No a circolazione di informazioni non verificate |
In merito alla gestione del coronavirus ed alle tante fake news relative alla
scuola, “il Ministero dell’Istruzione raccomanda caldamente di non prendere in
considerazione alcuna notizia riguardante le scuole che non provenga o sia
confermata da fonti ufficiali. Ogni indicazione relativa al settore scuola verrà
resa pubblica dal Ministero dell’Istruzione, tramite i propri canali
istituzionali e i canali social. È importante che ognuno faccia la propria parte
per evitare la circolazione di notizie e voci infondate o non verificate.” |
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CERIPNEWS-PRIMO
PIANO–XX–24/02/2020-09:00 |
Supplenti annuali, a settembre ne serviranno 180mila |
Interessante articolo di Alessandro Giuliani sulla testata La Tecnica
della Scuola |
Pubblichiamo un interessante articolo di Alessandro Giuliani su La Tecnica della
Scuola (https://www.tecnicadellascuola.it/).
-
«Il mancato avvio dei concorsi, una quantità notevole di pensionamenti, la
mancanza di candidati in possesso dei requisiti utili a subentrare: questa
triade di elementi è alla base dell’alto numero di cattedre, quasi 200 mila, che
a settembre rimarranno libere.
Le prime stime sui posti che si andranno a liberare a settembre, indicano oltre
30 mila cattedre, ma la cifra è in difetto, perché vanno aggiunti anche coloro
che usciranno con ‘Quota 100’: quindi, si potrebbe arrivare almeno a 50 mila
posti di insegnamento da coprire. Una quota davvero alta.
Ma non finisce qui: considerando i circa 25 mila posti avanzati l’anno passato –
non assegnati ai ruoli per mancanza di aspiranti sia nelle GaE che nelle
graduatorie di merito -, più altrettanti liberati da chi ha optato per ‘Quota
100’ del 2019, si arriva a 100 mila cattedre. Se si considerano, infine, quasi
20 mila posti vacanti di sostegno, più circa 50 mila in deroga, sempre destinati
alla didattica speciale, più qualche decina di migliaia di posti curricolari in
organico di fatto, ecco che le supplenze annuali arriveranno a 200 mila.» |
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CERIPNEWS-PRIMO
PIANO–XX–21/02/2020-09:00 |
Torna il bonus per i diciottenni |
Card per acquisto di biglietti di cinema e teatro, musica, eventi
culturali, monumenti o libri |
Torna il bonus cultura per coloro che hanno compiuto 18 anni nel 2019. Si tratta
di una carta elettronica del valore di 500 euro che sarà utilizzabile per
acquistare biglietti he rappresentazioni teatrali e cinematografiche, spettacoli
dal vivo, libri, musica registrata, biglietti per i musei, mostre ed eventi
culturali, monumenti, gallerie, siti archeologici e parchi naturali, nonché per
sostenere i costi relativi a corsi di musica, di teatro o di lingua straniera. |
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CERIPNEWS-PRIMO
PIANO–XX–19/02/2020-09:00 |
Sciopero della scuola il 6 marzo |
Quattro pesanti
rivendicazioni da parte delle OO.SS. Scuola |
L’esito
poco felice tra i maggiori sindacati della scuola – Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil
Scuola, Snals Confsal e Gilda Unams – con la ministra dell’istruzione Azzolina
si è tradotto in una decisione drastica: lo sciopero previsto per la giornata
del 6 marzo p.v. .
Nella lettera inviata sabato scorso alla presidenza del Consiglio dei ministri,
con la quale formalizzano la loro decisione, i sindacati sottolineano che lo
sciopero “rappresenta una prima
espressione di dissenso per le scelte politiche in materia di gestione del
personale della scuola. Alla quale potranno seguire ulteriori iniziative”.
Al centro dello sciopero del 6 marzo sono alcuni temi importanti:
a) per i concorsi i sindacati lamentano che non siano state
definite “procedure di reclutamento tali
da riconoscere ‘la
professionalità acquisita, grazie alla quale è stato possibile assicurare la
funzionalità del sistema dell’istruzione’, come
previsto dall’Intesa di dicembre a Palazzo Chigi”;
b) la seconda questione riguarda i facenti funzione di DSGA per
i quali “non sono state attivate le
procedure contrattuali o legislative per portare a soluzione il problema degli
assistenti amministrativi, privi di titolo di studio specifico, che hanno svolto
per almeno tre anni le funzioni dei Dsga”;
c) altra protesta riguarda l’abilitazione per la cui
acquisizione “deve
trovare riconoscimento l’esperienza professionale acquisita”
e che deve essere consentita anche “ai
docenti di ruolo della scuola statale, e ai docenti non abilitati delle scuole
paritarie e dei centri di formazione professionale”;
d) ultimo tema riguarda la mobilità, poiché “non
è stato convocato il tavolo di contrattazione nazionale integrativa sulla
mobilità, territoriale e professionale, del personale docente, educativo ed ATA” |
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CERIPNEWS-PRIMO
PIANO–XX–17/02/2020-09:00 |
Il contratto della P.a. costa 6 miliardi |
Domani incontro OO.SS. e Ministra della P.a. |
I nuovi contratti della Pubblica amministrazione porteranno nelle tasche dei
lavoratori pubblici 100 euro in più al mese, in media, spalmando la somma già
stanziata sui 3,3 milioni di dipendenti, dagli insegnanti ai pompieri. Cgil,
Cisl e Uil chiedono uno stanziamento ulteriore di 1,5 miliardi per aumenti di
oltre 125 euro a testa e decisiva potrebbe risultare la riunione di domani, 19
febbraio, con la ministra della P.a. Fabiana Dadone. Intanto il presidente
dell’Aran, Antonio Naddeo, ricorda come, pur se adesso si parla di nuova
stagione contrattuale, ancora c’è da chiudere la precedente, a copertura del
biennio 2016-2018. |
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CERIPNEWS
– CERIPNEWS – PRIMO PIANO – XX – 14702/2020-09:00 |
Si parte da scuola e ricerca, digitalizzazione, donne, infrastrutture |
Pronto il Piano per il Sud varato dal ministro Provenzano. Il Piano ha un valore
complessivo di 100 miliardi di euro e non sarà soltanto una ricognizione e
rielaborazione dell’esistente, ma conterrà anche risorse fresche per
digitalizzazione, donne e infrastrutture. Si parte da scuola e ricerca. |
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CERIPNEWS
– PRIMO PIANO – XX – 12702/2020 – 11:00 |
Pensioni, i sindacati chiedono più fondi |
Tavolo sulla previdenza, le OO.SS.: prima la riforma poi via Quota 100 |
Il governo Conte apre la “fase 2” con la riscrittura dell’Agenda 2023 e inizia
il confronto con i sindacati per il superamento di Quota 100 e della legge
Fornero sulle pensioni e soprattutto l’assegno unico per i figli.
I sindacati fanno pressing sulle pensioni e chiedono risposte concrete a partire
dalle risorse a disposizione per disegnare un sistema più flessibile di uscita.
Per Cgil, Cisl e Uil resta irricevibile qualunque proposta che preveda l’uscita
anticipata on il ricalcolo degli assegni che porterebbe perdite fino al 30% per
i lavoratori.
Sul fronte opposto, secondo il Mef le richieste dei sindacati sono troppo
costose tuttavia conviene che una quadra vada trovata in breve anche perché
Quota 100 resterà in vigore fino al 2021 e dal 2022 ritorna in campo la legge
Fornero; dal canto loro i sindacati hanno fatto sapere che a fronte di proposte
quali l’abolizione di Quota 100 da subito rilanciano affermando: prima la
riforma e poi via libera anche prima della scadenza naturale. |
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CERIPNEWS
– PRIMO PIANO – XX -
10/02/2020 -08:00 |
Sicilia al voto il 24 maggio |
Alle urne in 61 Comuni. I capoluoghi coinvolti sono Agrigento ed Enna.
Si vota pure a Marsala e Termini Imerese |
Oltre al
voto per le ex Province il 19 aprile con le elezioni di secondo grado, il 24
maggio si vota in 61 Comuni su 390. Al voto i capoluoghi Agrigento ed Enna. Si
vota pure a Marsala e Termini Imerese. |
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CERIPNEWS
– PRIMO PIANO
– XX - 07/02/2020 -08:00 |
La Ministra, il cellulare e la media education |
Proposto con forza il tema dell’educazione digitale |
La ministra Lucia Azzolina apre una linea di credito ai cellulari a scuola
purché servano per studiare meglio. Lo ha affermato nel corso dell’intervento al
convegno “Media education” svoltosi alla Camera ribadendo le finalità didattiche
dello smartphone. La Ministra ha anche affrontato il tema dell’educazione
digitale che sarà centrale nel suo mandato, ed annuncia l’intenzione di inserire
la media education anche nell’educazione civica essendo una tematica che
“riteniamo importante come l’educazione ambientale”. |
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CERIPNEWS
– IN EVIDENZA –
XX - 07/02/2020 -08:00 |
Fedeli: “Obbligo scolastico fino a 18 anni" |
Proposta dell’ex ministro all’incontro organizzato a Palermo |
Parte da Palermo la proposta dell’ex ministro Valeria Fedeli sull’obbligo
scolastico da 3 fino a 18 anni per combattere il divario tra Nord e Sud del
Paese. Si tratta di un percorso depositato in Parlamento ma che potrebbe anche
essere trasformato in decreto-legge. L’ex ministro è fiduciosa e lo ha detto a
chiare lettere nel corso dell’incontro organizzato dal liceo delle scienze umane
Finocchiaro Aprile di Palermo. |
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– PRIMO PIANO –
XX - 03/02/2020 -11:00 |
In Italia è vittima un adolescente su due |
I dati Istat parlano chiaro: un adolescente su due ha dichiarato di essere stato
vittima di cyber bullismo negli ultimi dodici mesi. Secondo il Centro Studi di
Reputation Up, il social netto più colpito è Instagram.
Il bullismo via internet provoca enorme ansia sociale nel 41%
dei casi studiati, fenomeni depressivi nel 37% dei casi, pensieri suicidi nel
26% dei casi, poi autolesionismo al 25%, stop dell’utilizzo dei social nel 24%
degli episodi interessati. Infine il bullismo via internet provoca assenze
scolastiche nel 20% delle volte, disturbi alimentari nel 14% dei casi e abuso di
alcol e droghe nel 9% dei casi. |
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– PRIMO PIANO –
XX - 31/01/2020 -11:00 |
Maturità, le prove d’esame |
Classico: grado e latino, matematica e fisica allo Scientifico.
Colloquio multidisciplinare per l’esame finale |
I circa 500mila studenti che affronteranno l’esame di Stato quest’anno dovranno
sostenere la seconda prova di latino e greco al Classico e matematica e fisica
allo Scientifico, laboratorio di servizi enogastronomici-cucina e scienza e
cultura dell’alimentazione all’Alberghiero. La prova orale sarà
multidisciplinare.
Addio alle buste per l’orale; ciascuna commissione predisporrà materiali di
partenza da sottoporre agli studnti (testo, documento, esperienza, progetto,
problema) basandosi su quanto studiato dai maturandi nel loro percorso e
dichiarato nel Documento del 15 maggio da parte dei docenti della classe.
Previste le prove Invalsi per il mese di marzo che diventeranno obbligatorie per
essere ammessi all’esame finale. |
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– PRIMO PIANO
– XX - 29/01/2020 -11:00 |
Supplenze, il Nord chiama |
Negli ultimi due anni hanno ottenuto la cattedra in 16mila
|
Gli aspiranti prof che inviano l’autocandidatura alle scuole per fare supplenze
nelle scuole del Nord hanno buone probabilità di essere chiamati. Negli ultimi
due anni hanno ottenuto la cattedra in 16mila soprattutto in Lombardia,
Emilia-Romagna, Veneto, Toscana e Piemonte. Richiestissimi sono i supplenti di
sostegno, insegnanti di matematica per la scuola secondaria inferiore e docenti
di lingue. |
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– PRIMO PIANO –
XX - 27/01/2020 -11:00 |
Cattedre vuote, effetto pensioni |
Le classi senza docente sono già 107mila, supplenti sono destinati ad
aumentare |
A scuola ci sono sempre più cattedre vuote, un problema che cresce anno dopo
anno mentre il Ministero tenta di correre ai ripari definendo la procedura per
il bando dei concorsi che però non espleteranno in tempo utile tanto è
vero che si ha la preoccupazione di non potere coprire con l’inizio d’anno
neppure i pensionamenti aggiungendo così vuoto a vuoto. Il prossimo anno
andranno via circa 33mila docenti ma i nuovi concorsi, quando espletati,
copriranno non più di 24mila posti. La classi senza docente sono già 107mila e
così i supplenti sono destinati ad aumentare. |
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– PRIMO PIANO –
XX - 24/01/2020 -11:00 |
Milleproroghe e la ricerca al Sud |
Il bonus sale dal 12 al 50 per cento |
Bonus ricerca rafforzato al Sud, un nuovo mini Fondo per le aziende in crisi e
una proroga per i nuovi adempimenti a carico dei consorzi di tutela del made in
Italy. Sono alcune delle novità in materia di impresa che potrebbero essere
introdotte , con emendamento del Governo, al decreto mille proroghe attualmente
all’esame della Camera. |
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– PRIMO PIANO –
XX - 22/01/2020 -11:00 |
Lo stop
ai bandi di concorso |
Difficile
bando entro febbraio |
I tre concorsi scuola infanzia e primaria ordinario, straordinario secondaria e
ordinario secondaria difficilmente potranno essere banditi a febbraio, secondo
il cronoprogramma stabilito con l’ex Ministro Fioramonti. Se infatti il numero
di posti del concorso straordinario – 24.000 – è stabilito dalla Legge 159/2019
(Decreto Scuola), il numero di posti da attribuire al concorso ordinario deve
essere autorizzato dal MEF. In conclusione i tempi si allungano ancora. |
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PRIMO PIANO – XX -
20/01/2020 -11:00 |
Studenti piantano ulivi nell’atrio del Comune |
Accade a
Margherita di Savoia ( Bari) |
Gli alunni delle classi di Margherita di Savoia
hanno piantato alberi di ulivo nel giardino urbano di Palazzo di Città. L’idea è
stata del coordinamento femminile della Spi Cgil Puglia nell’ambito
dell’iniziativa “Piantiamo il futuro – Dagli anziani 1000 alberi per
l’ambiente”. |
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- PRIMO PIANO – XX –
17/01/2020 -11:00 |
Tesi copiata, Azzolina spiega |
Messaggio video della Ministra dell’Istruzione |
Con un video messaggio che ministra Azzolina ha risposto ai tanti
che in questi giorni hanno scritto sulla tesina copiata. La Ministra ha
affermato che sarebbe stato un professore universitario che avrebbe pubblicato
sui social i risultati in palese violazione della deontologia professionale. |
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CERIPNEWS
- PRIMO PIANO – XX
– 15/01/2020 -11:00 |
I
sindacati chiedono certezze alla Ministra |
All’odg
concorsi e contratto |
Cgil, Cisl,Uil, Snals e Gilda hanno inviato al
presidente del Consiglio Giuseppe Conte e alla ministra Lucia Azzolina un
telegramma sollecitando l’avvio di un tavolo tecnico di confronto sui ritardi
dei bandi del concorso ordinario e quello straordinario che rischia di far
slittare la stabilizzazione dei precari e sul rinnovo del contratto.
Secondo la Ministra la questione concorsi, compresso quello di religione, è al
primo posto nell’agenda di governo mentre per il contratto i tempi sono legati
soprattutto alle risorse. Previsto anche un nuovo Regolamento per velocizzazione
la chiamata dei supplenti. |
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CERIPNEWS
PRIMO PIANO – XX – 13/01/2020 -11:00 |
Dispersione ancora ko in Sicilia |
L’Isola al
secondo posto nella graduatoria Cgia |
La Sicilia si conferma con cifre ancora allarmanti
di insuccesso scolastico, al secondo posto nel Paese.
Sono i dati del Centro studi della Cgia di Mestre che segnala un livello
altissimo di abbandono scolastico al Sud Italia: la Sicilia si attesta al
secondo posto dopo la Sardegna, con un preoccupante 22,1%, segue la Calabria. |
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CERIPNEWS - PRIMO
PIANO - XX - 10/01/2020 - 14:00 |
Brexit, addio all’Erasmus+ |
Il Regno Unito congela il Programma, allarme nelle scuole e nelle
università di tutta Europa |
Nelle ore in cui arriva il via libera definitivo alla Brexit, il parlamento
britannico ha bocciato un emendamento che avrebbe garantito il rinnovo
automatico del programma di scambio tra studenti europei dopo l’uscita dalla
Unione Europea. E così Erasmus+ finirà nel calderone dei dossier da affrontare
nei futuri negoziati con Bruxelles.
In pratica, durante il periodo di transizione oltre alle questioni più
impellenti da risolvere ci sarà anche lo scambio tra studenti europei. |
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